Con l’avvento della primavera la voglia di stare all’aperto assale un po’ tutti, pet compresi. Il primo, vero sole caldo, le temperature miti, il verde che ritorna… anche i nostri animali da compagnia sentono il bisogno di riavvicinarsi alla natura, ma dobbiamo anche sapere che la bella stagione porta con sé anche dei pericoli per cani e gatti che non vanno assolutamente sottovalutati o, peggio ancora, ignorati.
Oltre ai parassiti e ai forasacchi, infatti, è fondamentale prestare la massima attenzione a leishmaniosi, filaria e intossicazioni.
La malattia più temuta da tutti i proprietari di cani è senza dubbio la leishmaniosi, causata da un parassita, il flebotomo, un insetto presente nelle ore crepuscolari e notturne e in particolare quando le temperature si aggirano sui 15-20°.
Durante la sua attività il flebotomo si nutre del sangue del cane e trasmette una malattia sistemica che interessa l’intero organismo con manifestazioni cliniche e andamento acuto, sub-acuto o cronico. La leishmaniosi si caratterizza per forme asintomatiche o plurisintomatiche e comporta condizioni davvero gravi per la salute del cane. Tuttavia, pur trattandosi di una patologia inguaribile, si possono trattare i sintomi.
Per vivere sereni anche durante la bella stagione è importante provvedere a una accurata prevenzione, grazie a prodotti che proteggono il cane dal parassita. Inoltre, ci sono alcune accortezze che possono limitare la possibilità di contagio:
📍evitare di far dormire il cane all’aperto tra maggio e ottobre, periodo di massima attività del flebotomo;
📍prestare attenzione alle passeggiate serali con il cane;
📍munire l’abitazione di zanzariere;
📍associare alla vaccinazione per la leishmaniosi dei prodotti repellenti consigliati dal veterinario di fiducia.
Un’altra malattia trasmessa ai cani dalle zanzare è la filaria, che causa gravi problemi all’animale in quanto, l’esemplare adulto del parassita, colonizza il sistema arterioso e polmonare del cane.
Esistono due forme di filariosi. Quella cardiopolmonare, causata dal parassita Dirofilaria immitis, che vede le larve del parassita introdursi nel sistema circolatorio e insediarsi nelle vicinanze di cuore e polmoni, causando disturbi cardiaci e respiratori. In questo caso il parassita cresce e si estende a tal punto che se la malattia non viene diagnosticata e curata in tempo, può provocare la morte del nostro animale.
Esiste anche la versione cutanea, causato dal parassita Dirofilaria repens. Qui i vermi adulti delle larve, invece, vanno a localizzarsi nella sottocute, procurando danni minori.
Anche in questo caso il punto di forza della medicina veterinaria moderna è la prevenzione piuttosto che la cura. Eseguire un test di controllo periodico e una corretta profilassi è il più grande gesto d’amore che possiamo fare per i nostri cani.
La primavera è sinonimo di insidie (seppur in maniera minore) anche per i gatti. Chiunque ne ha uno sa bene come questo animale debba ingerire regolarmente l’erba gatta per la pulizia interna dell’intestino; tuttavia in giardino sono tante le piante tossiche per il gatto, tra cui edera, giacinto, mughetto e fico. Si tratta di piante molto comuni e la cui ingestione provoca un’intossicazione nel gatto, con conseguenti problemi digestivi, cardiaci e del sistema nervoso.
I sintomi, molto spesso, sono vomito, diarrea, salivazione anomala e tremori, e in loro presenza il proprietario deve portare subito il gatto dal veterinario di fiducia.
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