Il cane come compagno di vita - MeetMyPet Blog

Non so se vi è mai capitato di parlare di cinofilia con una persona anziana: mettere cioè a confronto la vostra visuale con quella di un vicino di casa o di un parente di qualche generazione precedente alla vostra. Vi sarete sicuramente accorti che l’idea che abbiamo ai giorni nostri del ruolo che occupa il cane nella società odierna, è molto diverso da come lo vedono loro.

Infatti è evidente che il nostro amico a quattro zampe, soprattutto a partire dagli anni ’80, viene considerato diversamente rispetto al periodo storico precedente. Il cane è sempre stato presente nella vita dell’uomo fin dall’antichità, ma era considerato come un valido aiuto in attività rurali, in particolare nell’agricoltura e nella gestione del bestiame.

Oggi il nostro amico ha cambiato totalmente la sua posizione all’interno della società, è diventato parte integrante della nostra vita, è un vero e proprio componente del nucleo familiare, vive con noi in casa, dorme nel nostro letto, viene in pizzeria con noi e, ahimè ci accompagna a fare shopping, anche se credo che per lui non sia per niente cosa molto gradita.

Tornando ai nostri cari anziani, se parlassimo con loro ci racconterebbero che anche loro da bambini avevano un cane, che non aveva accesso in casa, che mangiava gli avanzi, che dormiva in giardino in una cuccia magari improvvisata con due assi di legno.

Di certo ora i cani se la passano meglio, sono coccolati e protetti, mangiano cibo di qualità e non devono sopportare il caldo o il freddo. Ma mi chiedo…: saranno davvero felici? Non è che forse stiamo un po’ esagerando? Si tratta comunque di un animale, non di una persona, di un essere vivente che convive con noi ma ha delle esigenze a volte diverse e ben distinte.

L’errore più grande che sta compiendo la nostra società è quello di “umanizzare” il nostro fedele compagno, rendendolo spesso anche ridicolo. Siete proprio sicuri che il nostro cane sia felice di uscire sfoggiando un bel cappottino col collo di pelliccia sintetica, cosparso di “parfum” n°100? Pensate che sia soddisfatto ad uscire rinchiuso in una borsetta che lo costringe a rimanere in quella posizione per ore, senza poter toccare mai terra?

Ecco, io vi dico per certo che indipendentemente dalla razza, i cani non amano essere troppo vestiti: sono stati concepiti con una pelliccia programmata già per resistere agli sbalzi termici, resistente all’acqua e lavabile.

Altro, tasto dolente: il bagno. Perché molti proprietari continuano a lavare il proprio cane? Perché lo cospargono di profumi vari che lui non gradisce per niente? È vero, vive con noi, deve essere pulito e disinfettato, ma cerchiamo di non esagerare. Il suo mantello contiene del grasso naturale che serve per proteggerlo e “parfum” n°100 non è di certo la sua essenza preferita, anzi credo che lui preferirebbe di gran lunga un leggero profumo di letame o di “animale morto…”.

Si lo so, a noi questo non piace e non vi sto dicendo di concedergli ciò che vuole in ogni caso: sto cercando di farvi capire che a volte con le nostre scelte non lo rendiamo felice. Cosa c’è di più bello per il nostro amico di appoggiare le zampe in terra, magari su un morbido prato? Così come adora annusare gli odori e scoprire chi è passato prima di lui, fare delle nuove scoperte usando semplicemente quello strumento potentissimo che ha a disposizione, cioè un olfatto molto raffinato, di gran lunga molto più sviluppato del nostro.

Allora dai, mettiamoci di impegno e concediamo al nostro cane di fare il cane oltre che a pretendere che ci accompagni in ogni luogo, anche se non è nella sua natura.

Si tratta di un argomento che andrà di certo approfondito, ma per il momento iniziamo a guardare un po’ di più con i loro occhi e non solo con i nostri.

Cristina Spreafico

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